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Come possiamo capire se ai nostri figli sta accadendo qualcosa di brutto
Quali sono i segni che ci comunicano i turbamenti e i disagi dei nostri figli?
Molto spesso, i genitori ci chiedono come possiamo capire se ai nostri figli sta succedendo qualcosa di brutto a scuola o nei contesti dove fanno attività extra-scolastiche.
Abbiamo scelto di parlarvi di questo argomento su cui tutte noi abbiamo una lunga esperienza professionale, perché suscita giustamente molta preoccupazione nei genitori e perché sia spesso oggetto di notizie di cronaca.
Intanto è importane che ci sia una relazione di fiducia e di dialogo con i figli in modo che loro possano sentirsi liberi di raccontare quello che stanno vivendo. Ci vogliono poi attenzione e ascolto costanti per cercare di capire i significati nei comportamenti degli atteggiamenti.
I segnali di maltrattamento solo raramente sono clamorosi, più spesso sono sfumati quasi impercettibili; quindi è importante fare attenzione ai cambiamenti e se avete dei dubbi rivolgetevi a uno psicologo esperto nel settore ed evitate i fai da te, degli interrogatori, le registrazioni.
Meglio seguire il parere di chi se ne intende e non correre ai ripari quando magari i danni sono già stati fatti. Diciamo che è importante non drammatizzare, ma allo stesso tempo non minimizzare.
Quindi a che cosa è importante fare attenzione? A cambiamenti apparentemente immotivati di stato d’animo e di comportamenti.
Quindi per esempio una tristezza improvvisa, importante. Una tendenza a isolarsi, scoppi d’ira, paure forti, angosce, incubi notturni o episodi di enuresi (quindi di ”pipi a letto”).
Altri aspetti a cui porre attenzione sono racconti strani e confusi, a volte incongrui e fatti soprattutto da bambini più piccoli che mescolano frammenti di realtà e fantasia spesso non creata dai bambini, ma appositamente dall’adulto.
Un’ultima area importante da tenere a mente è quella dei sintomi fisici senza una base organica. Quindi mal di pancia, mal di testa ripetuti o improvvisi e poi sfruttiamo le chat di classe che tutti i genitori hanno, soprattutto le mamme. Allora facciamo in modo di condividere su queste chat eventuali problematiche in modo tale da rinforzare la rete di genitori e capire cosi se c’è davvero un problema, se collettivo o se è individuale.
Combattiamo il muro del silenzio, a fine 2017 proprio io di familiarmente sono stata intervistata dal tg3 in un caso di maltrattamento dentro una scuola materna.
Allora, mi venne chiesto come mai tutti gli adulti che lavoravano nella scuola non avevano sentito e quindi segnalato quanto stava accadendo. Ebbene, l’ultimo caso di cronaca torinese in realtà ci dice il contrario perché le indagini si sono aperte proprio grazie a una segnalazione di una collaboratrice della scuola.
In conclusione, dobbiamo offrire a tutti informazione e sensibilizzazione. Dobbiamo creare una rete tra genitori e confrontarci con i professionisti esperti nel settore.
Inoltre, dobbiamo dare del sostegno psicologico alle famiglie e ai bambini che hanno subito dei maltrattamenti per riparare danni, ma anche per prevenire l’insorgenza di eventuali disturbi psichici piuttosto gravi.
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